Giovani over 35

Gentile collega,

sono reduce dal CND di approvazione del bilancio preventivo 2011 quindi, come al solito, ecco le news del momento.

Prima di scrivere, visto che tanti non sopravviveranno alla noia della lettura, vi invio i miei migliori augui per le feste di fine anno.

LA POLIZZA SANITARIA INTEGRATIVA

Nei giorni scorsi la Cattolica Assicurazioni ha comunicato il recesso unilaterale dal contratto di assicurazione per la polizza sanitaria integrativa di Inarcassa. Le motivazioni sono che gli esborsi economici hanno superato ampiamente gli introiti delle polizze. È in corso un tentativo di conciliazione tra Inarcassa (che vanta tante buone ragioni fra cui, per esempio, che nel contratto era specificamente esclusa la possibilità del recesso) e La Cattolica, ma, difficilmente, si arriverà ad una composizione in quanto le richieste economiche sono troppo onerose.

Per sostituire la Cattolica sarà necessaria una nuova gara a livello europeo che non si concretizzerà in meno di un anno. Nell’immediato, lo scenario (ancora in evoluzione), che posso solo presupporre è che Inarcassa dovrà farsi carico in maniera diretta (con alcuni fondi già versati e ancora nelle sue disponibilità, ma che probabilmente non basteranno) delle necessità sanitarie di chi ha sottoscritto la polizza (e per fare questo, attualmente, non può assumere nuovo personale per i vincoli posti dal Ministero che, in questo caso, considera Inarcassa un ente pubblico).

Non è solo Inarcassa che ha avuto sventure del genere, il caso di un’altra cassa ha visto, a seguito di disdetta, una riaggiudicazione con il raddoppio della quota da versare dagli iscritti all’assicurazione.

Vedremo le evoluzioni.

DAL 2011 DICHIARAZIONE SOLO SU INARCASSA ON-LINE?

Ho già spiegato l’importanza per Inarcassa di avere direttamante sui propri computer le dichiarazioni ma, al contempo, la tranquillità che Inarcassa non combini dei pasticci quando inserisce le dichiarazioni sui computer; non lo sapevo prima ma, in un precedente CND, è stata approvato, ma ancora in attesa della ratificazione ministeriale, che dal 2011 le dichiarazioni si presenteranno solo on-line. L’approvazione potrebbe giungere dal Ministero anche all’ultimo momento per la dichiarazione del prossimo anno (esattamente come quest’anno quando sono arrivati i MAV già stampati sbagliati).

Ho chiesto di persona, al Direttore Generale, di attivarsi per tempo per spedire, comunque, le password agli iscritti ma, nel frattempo, consiglio anche i più refrattari a premurarsi di richiedere direttamente ad Inarcassa le password (magari poi da girare direttamente al commercialista) e, magari, poi provare ad esplorare le possibilità di simulare la propria pensione con il programma integrato.

IL PROBLEMA DI ALCUNI GIOVANI CON CIRCA 35 ANNI

È noto che la riforma dello statuto ha visto aumentare la possibilità di avere contributi ridotti, per i nuovi iscritti, al massimo per cinque anni (prima erano tre), solo però fino al massimo del compimento dei trentacinque anni.

Innovazione positiva per tutti i “giovani” (sono state fatte molte discussioni tra i delegati per decidere se si è ancora giovani a 35 anni) ma la sua applicazione ha sollevato due problemi.

Il primo, risolto in breve tempo, causato dall’interpretazione degli uffici di Inarcassa, che vedeva preclusa l’estensione della nuova norma a tutti gli iscritti che, avendo già avuto il compimento dei tre anni di contributi ridotti nell’ultimo anno, avendo già usufruito compiutamente dell’agevolazione, non avevano il diritto di estenderla a cinque anni. Un intervento del Consiglio di Amministrazione ha chiarito le modalità di attuazione delle riduzioni che si applicano a tutti coloro per i quali il quinquennio di iscrizione non sia superato alla data di entrata in vigore delle modifiche statutarie “fermo restando il limite dell’età”.

Il secondo problema è sorto per tutti gli iscritti (circa 2000) che, con le precedenti norme, essendosi iscritti a meno di 35 anni, si aspettavano comunque di avere una contribuzione ridotta per tre anni, invece, ora, quando compiono i 35 anni, perdono il diritto anche se ne hanno usufruito solo per uno o due anni.

Inutile descrivere il pandemonio scoppiato quando con il secondo MAV dell’anno alcuni giovani, con più di 35 anni, hanno ricevuto un importo da pagare quintuplicato rispetto alle loro aspettative.

Nell’ultimo consiglio nazionale i delegati hanno adottato, in maniera plebiscitaria, una delibera che ha chiaramente indicato al CdA (contrario) di predisporre le modifiche necessarie per ripristinare la situazione precedente solo per i predetti interessati.

Colgo l’occasione di questa news per introdurre il fattore tempo delle questioni Inarcassa, infatti lo scenario prossimo sarà che il CdA predisporrà le modifiche statutarie necessarie, dovrà riportare al CND tale modifica (diciamo nel prossimo consiglio di marzo 2011), ci sarà l’approvazione da parte dei Ministeri in circa 6 mesi salvo difficoltà di percorso (i Ministeri sono, in linea di principio, favorevoli a tutte le modifiche che aumentano le entrate della cassa e contrari a quelle che le diminuiscono) e questo problema si risolverà, forse, grosso modo, intorno alla fine dell’anno prossimo.

IN CORSO DI APPROVAZIONE IL REGOLAMENTO PER I SUSSIDI DI TEMPORANEA INABILITÀ

Questa non è una news perché il CND ha approvato solo il primo passaggio per il regolamento per la cui approvazione definitiva i tempi sono paragonabili a quelli della notizia precedente.

Ma mi piaceva raccontare che relativamente presto l’Inarcassa applicherà:

All’iscritto Inarcassa, che divenga temporaneamente e totalmente inabile all’esercizio dell’ attività professionale, l’Associazione corrisponde un indennità giornaliera per il perido di inabilità.

. . .

l’indennità per inabilità temporanea è giornaliera e viene calcolata sulla base di una diaria, determinata in relazione al reddito professionale medio prodotto nei due anni solari precedenti l’evento rivalutato secondo l’andamento dell’indice Istat rapportato in giorni ed è pari:

  •  al 60% fino al 60° giorno dall’insorgenza dello stato di inabilità;
  • al 80% dal 61° giorno per il restante periodo di inabilità;

. . .

UN ULTERIORE QUESITO SULL’APPLICAZIONE DEL 4%

Quesito:

In riferimento alla Ns. conversazione telefonica le preciso che lo studio associato di cui faccio parte è costituito da un ingegnere iscritto ad INARCASSA (il sottoscritto) e un perito industriale (cassa EPPI) Le quote sono paritarie (50%-50%). Mi chiedevo se nelle fatture che lo studio emetterà nel 2011, dovremo richiedere il contributo integrativo pari al 4% o al 2%, dal momento che a quanto mi risulta l’EPPI (cassa periti) chiede ancora il 2%.

Risposta:

Imponibile I.R.P.E.F€…….1.000,00
A sommare Contributo Integrativo Inarcassa € 1.000:2 × 4%€……….20,00
A sommare Contributo Integrativo EPPI € 1.000:2 × 2%€……….10,00
Imponibile per I.V.A.€…….1.030,00
A sommare I.V.A. 20%€………206,00
Totale€…….1.236,00
A dedurre ritenuta d’acconto 20% (se necessaria)€………200,00
Netto avere€…….1.036,00

Ringrazio tutti per l’attenzione

e porgo nuovamente i miei migliori Auguri di buon natale e buon anno nuovo

Giuliano Arbizzani

Cesena, lì 29.11.2010

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