Split payment – F24

Dal Delegato INARCASSA

Il D.L. 24 aprile 2017, n. 50 in materia di Entrate ha imposto il cosiddetto Split Payment.

Con tale provvedimento è stato esteso l’ambito di applicazione del meccanismo della scissione dei pagamenti dell’IVA (c.d. split payment) per tutte le operazioni, sia prestazioni di servizi sia cessioni di beni, effettuate nei confronti delle Pubbliche Amministrazioni inserite nel conto consolidato pubblicato dall’ISTAT (tra le quali anche Inarcassa).

Pertanto, a decorrere dal 1° luglio, le fatture elettroniche indirizzate ad una pubblica amministrazione dovranno essere emesse nel rispetto di tale normativa, indicando nel campo: 2.2.2.7 “esigibilità IVA” [S]: scissione dei pagamenti.

Le eventuali fatture emesse dopo il 1° luglio 2017 con IVA ad esigibilità immediata (I) o differita (D) saranno rifiutate dalla Funzione Amministrazione, tramite il sistema di interscambio, in quanto emesse in violazione di legge.

Per maggior chiarezza esplicito un esempio di pro-forma di fattura elettronica che tiene conto delle modifiche introdotte dalla normativa:

Imponibile previdenziale
      (riportare sulla f.e. nel campo 2.1.1.7.4)
€…….1.280,20
Importo Contributo Cassa (CPA) 4%
      (riportare sulla f.e. nel campo 2.1.1.7.3 )
€………..52,21
Totale Imponibile/Importo€…….1.331,41
Totale Imposta (I.V.A) 22%
      (riportare sulla f.e. nel campo 2.2.2.6 )
€………292,21
Importo Totale Documento€…….1.624,32
Importo Ritenuta (R.A.) 20%
      (riportare sulla f.e. nel campo 2.1.1.5.2 )
€……..-256,04
Importo I.V.A. in scissione di pagamento
      (riportare “S”sulla f.e. nel campo 2.2.2.7 )
€……..-292,91
Altri Dati Gestionali (Spese Anticipate)
      (riportare sulla f.e. nel campo 2.2.1.16 )
€…………0,00
Importo Dettaglio di Pagamento (Netto a pagare)
      (riportare sulla f.e. nel campo 2.4.2.6)
€…….1.075,37

Split Payment e F24

L’introduzione dello split-payment, che già nel 2015 era stato contrastato anche con l’interessamento del Presidente della Fondazione Inarcassa e l’emendamento alla legge di stabilità, creerà inevitabilmente grossi problemi ai professionisti che hanno incarichi prevalentemente dalla pubblica amministrazione, infatti costoro per i loro acquisti e per i rapporti con i loro collaboratori devono inevitabilmente erogare l’iva senza nel contempo incassarla dai propri committenti, la chiusura del buco di cassa è demandata a rimborsi iva che possono tardare anche molti mesi.

In quest’ambito diventa importante applicare la compensazione dei crediti possibile agli enti previdenziali dal 10 gennaio 2014 tramite il Decreto del Ministero Dell’economia E Delle Finanze “Applicazione del sistema dei versamenti unitari e della compensazione agli Enti previdenziali, di cui ai decreti legislativi n. 509/1994 e n. 103/1996, ai sensi dell’articolo 28 del decreto legislativo 9 luglio 1997, n. 241” (GU Serie Generale n.16 del 21-1-2014)

Il decreto interministeriale consente a tutti gli enti di previdenza dei professionisti di accedere, in armonia con le disposizioni regolamentari e statutarie specifiche dei singoli enti, al sistema dei versamenti unitari e della compensazione.

Già nel 2014 si erano levate le richieste di poter compensare i versamenti Inarcassa con i crediti alla pubblica amministrazione tramite l’F24, analogamente a quanto avviene alla Cassa Geometri.

In un primo momento sembrava che non potesse esistere un sistema misto che potesse far optare o per il sistema attuale (Dich., MAV etc.) o per la possibilità di compensare (F24), in quanto sembrava che occorresse dapprima effettuare una convenzione con lo Stato che preveda di effettuare la dichiarazione solo su Unico (non più su Inarcassa OnLine) e di versare o compensare tramite F24 (niente più MAV), però invece è possibile mantenere il sistema misto.

Il vantaggio dell’applicazione del F24 è principalmente per chi, di norma, è in credito d’imposta (in genere chi ha alti fatturati e fattura soprattutto ad enti pubblici, ditte etc. e, quindi, ha elevate ritenute con conseguenti crediti) che può recuperare più rapidamente.

Lo svantaggio dell’applicazione del F24, escludendo la possibilità di effettuare la dichiarazione tradizionale e pagare con il MAV, è invece per chi ha bassi fatturati o fattura prevalentemente a privati, in quanto, costoro, tramite Inarcassa card hanno una reale dilazione di pagamento.

Per Inarcassa l’applicazione dell’F24 in apparenza produrrebbe vantaggi (la gestione passerebbe tutta all’Agenzia delle Entrate con automaticamente Equitalia in caso di insolvenza) ma invece si è temuto che potessero essere notevoli svantaggi, lo stato Italiano infatti sembra non sia un buon pagatore, ad esempio, il pagamento della quota statale dell’indennità di maternità è avvenuta con diversi anni di ritardo e che accadrebbe agli interessi del gettito contributivo di circa €.1 mld/anno se venisse riversato ad Inarcassa con mesi di ritardo?

Il tema dibattuto nei Comitati Nazionali del 2014 ha avuto un esito negativo con il mantenimento del solo sistema dei MAV.

Alla luce dell’introduzione dello split payment ho sottoscritto un’istanza di un gruppo di delegati che chiede di riaprire il dibattito per l’introduzione del F24 con urgenza.

È utile ricordare che, anche in caso di dibattito favorevole all’applicazione dell’F24, tra i necessari passaggi in comitato nazione e, i tempi per la ratifica delle delibere del comitato da parte dei ministeri vigilanti, per l’approvazione possono passare anche molti mesi.

Ringrazio per l’attenzione e invio i miei più cordiali saluti

Giuliano Arbizzani

Cesena, lì 11 luglio 2017

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